La Regione Puglia è una delle più ricche di reperti preistorici sul territorio italiano, e tra questi, assumono un valore preminente i dolmen, molto poco distanti da Masseria Corte degli Asini, e i menhir diffusi soprattutto nella Terra di Bari.
Alla fine del II millennio a.C. si consolidarono le stirpi dei dauni, dei peucezi e dei messapi. Come per gran parte dell'Italia meridionale le forme più evolute di governo e di insediamento derivarono dalla colonizzazione ellenica della Magna Grecia, che raggiunse il culmine nel IV secolo a.C., periodo in cui si affacciarono in Puglia le milizie romane. Alla definitiva conquista romana la Puglia giunse dopo diverse guerre, scandite da episodi di tono epico, quali la presa di Taranto (272 a.C.) e la conquista di Brindisi (244 d.C.).
Nei secoli di massima espansione dell'impero, la Puglia conseguì una notevole ricchezza economica, occupando posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio e divenendo tramite degli scambi tra Roma e l'Oriente. Alla caduta dell'impero romano d'Occidente, si alternarono sul territorio pugliese bizantini, longobardi e arabi, prima che Bisanzio riuscisse definitivamente ad attrarre la regione nella propria sfera di influenza (IX-XI secolo). Bari divenne capoluogo di un dominio esteso sino alla Lucania e sottoposto all'autorità di un catapano (governatore bizantino).
Attecchirono allora la cultura e la religiosità orientali, che lasciarono tracce nella religiosità, nel culto e nell'architettura locali, come è molto evidente anche nelle masserie.
Fu con l'arrivo dei Borbone, la dinastia spagnola insediata nel Regno di Napoli dal 1738, che giunsero i primi cenni di statualità nel territorio, e si attivarono nuove occasioni imprenditoriali. Nel periodo della dominazione francese (1806-1815), sotto Murat, la modernizzazione della Puglia fu incoraggiata dall'abolizione del feudalesimo e dalle riforme giudiziarie, non cancellate neppure dalla successiva restaurazione dei Borbone (1815).
Ad oggi, la Puglia è nota sopratutto dal punto di vista turistico proprio per il suo inestimabile valore storico ed artistico, riscontrabile nel forte senso di tradizionalità dei suoi abitanti e nelle innumerevoli sagre e rievocazioni disseminate sul territorio per tutto l'anno.